Calcioscommesse, l'Avellino ricorre contro la penalizzazione di tre punti
Discorso diverso per la Procura Federale che non mette in discussione la sentenza emessa lo scorso 12 aprile. C'è il ricorso in appello da parte di Millesi e Izzo
- di An.Te
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La Procura Federale non è ricorsa in appello dopo la sentenza dello scorso 12 aprile emessa dal Tribunale Federale Nazionale per il processo calcioscommesse della stagione 2013-14 che riguardava alcuni tesserati dell'Avellino.
L'accusa, quindi, non ha ritenuto di chiedere una rivisitazione della sentenza. Ritenendo più che valide le tesi difensive proposte dai legali dell'Avellino, Eduardo Chiacchio. Confermando il totale proscioglimento di Castaldo, Biancolino, Arini, Pisacane e della stessa società .
Il legale partenopeo, però ha presentato ricorso per veder ridotta la pena del meno tre in classifica dell'Avellino. Inizialmente, la pena parlava di meno sette punti in classifica, mentre con la sentenza dello scorso 12 aprile, l'Avellino, ne ha avuti solo tre in meno.
Ricorso presentato anche dall'avvocato Dario Vannetiello che rappresenta Francesco Millesi (cinque anni di squalifica e cinquantamila euro di ammenda). Ricorso anche da parte di Armando Izzo (18 mesi di squalifica e cinquantamila euro di ammenda) rappresentato dall'avvocato Mattia Grassani dopo l'interruzione del rapporto con l'avvocato Antonio de Rensis, avvenuto in comune accordo con il Genoa.
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