Pensioni, come far arrabbiare davvero l’INPS

Il sistema delle pensioni oggi è in crisi, e non è un mistero che presto tutto potrebbe crollare, lasciando i lavoratori a bocca asciutta.

Recentemente, non si fa altro che parlare di incentivi a restare al lavoro, perché secondo gli esperti ci sono troppe persone che vanno in pensione troppo presto. Questo, secondo gli esperti danneggia non tanto il lavoratore che prende meno soldi, ma il sistema, che non potrà erogarli ad altri.

pensioni quota 100 rischi per anziani
Le pensioni INPS spesso non sono congrue e giuste – Ilciriaco.it

Un ragionamento un po’ contorto ma da cui evince chiaramente che al centro dell’attenzione non c’è mai la popolazione italiana.

Secondo lo Stato, un cittadino dovrebbe lavorare fino a 70 anni per ottenere una pensione congrua, ma di anno in anno l’importo mensile si abbassa “perché mancano le risorse”, risorse che dovrebbero arrivare dal lavoro dei giovani che però il lavoro non lo trovano, oppure vengono sfruttati con contratti a termine, co.co.co, collaborazioni e altre forme contrattuali che danno insicurezza economica e che non permettono, tra l’altro, di cumulare abbastanza contributi.

Ma oltre a tutto questo, già grave di per sé, accade che l’INPS riesce a chiedere migliaia di euro indietro a un povero pensionato, e per una motivazione assurda. Ecco cosa è successo.

Attento alle pensioni, l’INPS non lascia scampo se scegli determinate opzioni

Un pensionato è in causa con l’Istituto di Previdenza, che gli ha chiesto indietro ben 20 mila euro, a seguito di un accadimento molto particolare.

anziano pensionato in causa con l'inps
Un pensionato è in causa con l’INPS per un motivo assurdo – Ilciriaco.it

L’uomo era in pensione da 5 anni quando un giorno ha accettato un piccolo incarico come comparsa in una pellicola; ha ottenuto un compenso di 77 euro per la giornata, come da accordi, e ha ricevuto anche una regolare busta paga.

Questi 77 euro, però, secondo la Legge non potevano essere riscossi. O meglio, l’anziano è andato in pensione con la formula Quota 100, che impedisce rigorosamente di avere contemporaneamente un lavoro da dipendente. Sono ammesse invece entrate come lavoratore autonomo per un massimo di 5 mila euro l’anno.

Questo cavillo dimostra la totale ingiustizia delle forme pensionistiche in essere. Il pensionato in questione non è l’unico ad aver ricevuto una “punizione” così grande dall’INPS, che gli ha già tolto 5 mesi di pensione e adesso vuole indietro altri soldi. L’ennesimo schiaffo” a chi ha lavorato una vita intera, che è andato in pensione con un assegno bassissimo e che non può nemmeno arrotondare con qualche “lavoretto”. Questa è l’Italia e la speranza è che il caso, che sta diventando mediatico, possa in qualche modo andare a modificare le norme attuali, assolutamente inique.

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