Assegno di inclusione e domanda sospesa: il metodo per sbloccarla e ricevere i soldi

In questo articolo ci occuperemo dei significati sui diversi stati della domanda di Assegno di inclusione e di cosa fare per non perderlo.
L’Assegno di inclusione è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, valida dal 1° gennaio 2024 per i nuclei familiari che abbiano almeno un componente minorenne, con almeno 60 anni di età, disabile o inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
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Assegno di Inclusione 2024 (ilciriaco.it)
Per poter richiedere l’Assegno di Inclusione occorre essere in possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. La richiesta può essere fatta online e l’esito è consultabile attraverso il sito INPS.
Una volta inviata la domanda tramite procedura telematica all’interno del portale INPS, questa può essere accolta o respinta. In caso di accoglimento della domanda, l’importo spettante sarà caricato sulla Carta di Inclusione a ciascuno dei componenti con responsabilità genitoriale, che può essere ritirata presso gli Uffici Postali anche senza aver ricevuto l’SMS di avviso.

Carta ADI respinta: significato esiti INPS

Qualora la domanda relativa l’Assegno di Inclusione venga respinta, l’esito verrà pubblicato direttamente sul portale INPS e a partire dal 27 febbraio è possibile consultare anche il dettaglio delle singole causali di rigetto della domanda. Il cittadino che si vede respinta la domanda può presentare istanza di riesame motivata presso la propria sede INPS, entro massimo 30 giorni dalla comunicazione dell’esito.

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Casi in cui la domanda viene temporaneamente respinta (ilciriaco.it)

Le domande potrebbero essere non accolte immediatamente in diversi casi. Uno di questi è il caso in cui l’ISEE presenta omissioni e/o difformità rispetto ai dati del Fisco. In questo caso l’INPS invierà una comunicazione con la richiesta di presentare alla sede di competenza la documentazione che dimostra i dati della DSU, una nuova DSU con le informazioni mancanti  o corrette o una rettifica della DSU con effetto retroattivo, entro 60 giorni.

Nel caso in cui la richiesta evidenzi uno stato in sospensione, significa che il nucleo familiare dichiarato in DSU è diverso rispetto a quello registrato in Anagrafe. In questo caso l’INPS si riserva maggior tempo per verificare l’effettiva correttezza di quanto dichiarato. Una volta effettuata la verifica, l’operatore della sede INPS che ha in carico la pratica potrà sbloccare la domanda oppure rigettarla.

Altri motivi di sospensione possono essere due: la verifica presso i Comuni per controlli anagrafici senza esito o la verifica delle attestazioni di svantaggio rilasciate da Comune e Servizi sanitari o di inserimento in programmi di cura e assistenza. Qualora entro 60 giorni non venga operata nessuna delle due opzioni, le domande saranno automaticamente elaborate per silenzio assenso.

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