Brutte notizie da gennaio 2025: taglio pensioni e penalizzazione, un disastro

Brutte notizie da gennaio 2025 per quanto riguarda le pensioni: sono previsti dei tagli e delle penalizzazioni sulla Manovra.

Brutte notizie per quanto riguarda le pensioni nel 2025. In questi giorni si sta parlando di un nuovo intervento nella Manovra 2024 da parte del governo per quanto riguarda le pensioni dei dipendenti pubblici.

Taglio pensioni nel 2025: cosa sta succedendo
Arrivano nuovi tagli alle pensioni nel 2025 (ilciriaco.it)

Le pensioni degli italiani sono sempre state un affare dei governi, ma recentemente si è parlato anche di tagli. Questo ha portato molti lavoratori in pensionamento in allarme.

La Manovra 2024 prevede un taglio delle pensioni per i dipendenti pubblici e in questo articolo vi spieghiamo di cosa si tratta e cosa succederà nel 2025 per quanto riguarda le indennità percepite da alcune categorie di persone. Non ci sono infatti delle belle notizie per chi vuole accedere soprattutto alla pensione anticipata. In questo articolo cosa dice la Manovra.

Tagli alle pensioni: cosa sta succedendo

Il taglio riguarda alcune categorie di dipendenti e non la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2023. La Manovra 2024 ha applicato un taglio alle pensioni future di alcuni dipendenti pubblici e nessuna penalizzazione sul calcolo dell’assegno di vecchiaia e sui trattamenti anticipati, purché siano stati maturati entro il 31 dicembre 2023.

Pensioni più basse a causa dei tagli: pensionati in allarme
Pensionati in allarme: le loro pensioni tagliate nel 2025 (ilciriaco.it)

Tuttavia, ci sarà un ricalcolo sulla quota retributiva per 5 gestioni ex INPDAP per i lavoratori che dal 2025 scelgono la pensione anticipata. Dal 2025 le finestre di decorrenza per le pensioni anticipate verranno estese, arrivando addirittura a 9 mesi a regime dal 2028.

Le nuove disposizioni della Manovra coinvolgono principalmente i dipendenti che erano iscritti alle ex gestioni CPDEL (i dipendenti di enti locali), CPS (sanitari), CPI (insegnanti di asilo e scuole elementari paritarie e CUG (uffici giudiziari), prima confluite nell’INPDAP e poi nell’INPS. Le pensioni escluse dal taglio sono quelle di vecchiaia. Dunque i dipendenti pubblici delle quattro gestioni prima riportate che scelgono la pensione di vecchiaia continueranno ad avere l’assegno previdenziale calcolato con le precedenti aliquote.
Saranno penalizzati coloro che scelgono la pensione anticipata escludendo soltanto chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre scorso anche se andranno in pensione in un momento successivo. Vale a dire che chi va in pensione anticipata dal primo gennaio 2024 avrà un assegno ridotto, con i nuovi coefficienti della Legge di Bilancio.
Il Governo ha introdotto un meccanismo favorevole per il personale sanitario, con un emendamento specifico dove la penalizzazione viene ridotta del 1/36 per ogni mese di ritardo nel pensionamento. Ciò significa che dopo 3 anni dalla maturazione del diritto alla pensione anticipata, la penalizzazione si azzera. Per quanto riguarda la pensione anticipata, le donne possono accedere a 41 anni di 10 mesi di contributi e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Il personale sanitario potrà beneficiare della pensione anticipata a 45 anni e dieci mesi e un anno in meno per le donne.
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