Puoi andare in pensione con soli 20 anni di contributi: ecco 3 misure che lo permettono

Avere pochi contributi compromette la possibilità di andare in pensione. Ma con tre misure potrai lasciare il lavoro dopo solo 20 anni.

In Italia, attualmente, esistono diverse misure per accedere prima alla pensione ma tutte richiedono di avere un requisito contributivo molto alto. Vediamo come puoi fare se hai appena 20 anni di contributi.

pensione con 20 anni di contributi
Puoi smettere di lavorare dopo solo 20 anni/Ilciriaco.it

I contributi sono un requisito fondamentale per la pensione e sono importantissimi per due ragioni. In base ai contributi che abbiamo versato, dal 1996 in avanti, cambia l’importo dell’assegno previdenziale che andremo a ricevere quando smetteremo di lavorare.

Infatti, con la riforma Dini, il metodo per calcolare le pensioni è cambiato e siamo passati dal sistema retributivo al sistema contributivo. Quest’ultimo, come suggerisce il nome stesso, tiene conto solo dei contributi versati dal lavoratore nell’arco della sua carriera.

In secondo luogo i contributi sono importanti perché determinano la possibilità stessa di accedere alla pensione oppure no. Se hai pochi contributi, infatti, rischi di dover continuare a lavorare anche se hai già 67 anni o di più. Ci sono, tuttavia, tre misure pensate per chi ha iniziato a lavorare tardi. Grazie a queste opzioni potrai ricevere la tua pensione con solo 20 anni di contribuzione.

In pensione con 20 anni di contributi: ecco come fare

Sempre più persone iniziano in tarda età a lavorare in modo regolare e continuativo. Di conseguenza arrivano all’età della pensione con pochi contributi. Vediamo come accedere alla pensione con appena 20 anni di contributi.

tre misure per andare in pensione con pochi contributi
Con queste 3 misure bastano 20 anni di contributi per andare in pensione/Ilciriaco.it

Le misure che consentono l’accesso alla pensione con un requisito contributivo di appena 20 anni, sono soltanto tre. La prima è la pensione di vecchiaia ordinaria che prevede il pensionamento a 67 anni e con 20 anni di contributi. Ma è necessario anche aver maturato un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’assegno sociale che, per quest’anno, corrisponde a 534,41 euro al mese. Diversamente si dovrà continuare a lavorare.

I lavoratori contributivi puri – che hanno, cioè, iniziato a versare i contributi dal 1996 in poi – possono smettere di lavorare già a 64 anni se hanno raggiunto i 20 anni di contribuzione. Anche in questo caso, però, l’assegno maturato deve raggiungere delle soglie minime che corrispondono a:

  • 3 volte l’importo dell’assegno sociale per gli uomini e per le donne senza figli;
  • 2,8 l’importo dell’assegno sociale per le lavoratrici con solo un figlio;
  • 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale per le lavoratrici che hanno due o più figli.

Infine i lavoratori con un’invalidità specifica pari o superiore all’80% possono accedere alla pensione con 20 anni di contributi. Il requisito anagrafico è di 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini. Questa misura è, però, fruibile solo dai lavoratori dipendenti del settore privato. Inoltre deve trattarsi non di una generica invalidità civile ma di un’invalidità specifica, tale cioè da rendere impossibile al soggetto lo svolgimento della sua mansione.

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