Hanno diritto a una pensione assai ricca, raggiungibile con pochi contributi: le casalinghe meritano un trattamento speciale.
Il lavoro delle casalinghe andrebbe considerato come una delle professioni più dure e delicate in assoluto. La casalinga non è soltanto colei (o colui) che cura il benessere della casa e della famiglia, ma prima di tutto un lavoratore che non si ferma mai. Un faticatore che sgobba ogni giorno, spesso dalle 7 di mattina alle 10 di sera, senza vacanze, senza promozioni, senza stipendio e senza diritto alla sciopero.
Ciononostante, per l’opinione comune, occuparsi della casa non sarebbe un vero lavoro, e dunque uno status professionale da tutelare con diritti essenziali come la pensione. Lo Stato ha provato a intervenire con nuove concessioni alle persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.
Pensione per le casalinghe: come funziona
Questa speciale pensione viene calcolata col metodo contributivo, cioè rivalutando il montante accumulato e applicando un coefficiente di trasformazione. Va da sé che tale coefficiente aumenta col crescere dell’età. La formula è abbastanza semplice: si moltiplica il montante contributivo per il coefficiente di rivalutazione e il tutto si divide per 13 (il numero delle mensilità).
Anche nel 2024, tutti coloro che svolgono lavori domestici all’interno della propria famiglia possono poi seguire, in maniera gratuita, dei progetti di formazione in diversi ambiti. Si tratta di corsi finanziati dal Ministero delle Pari opportunità, impartiti da enti pubblici e privati.
Tale possibilità, così come quella della pensione, rivolta esplicitamente alle casalinghe, non esclude gli uomini. Il punto è tutelare chiunque, maschio o femmina che sia, che svolge attività nell’ambito domestico della famiglia a titolo gratuito. Per poter partecipare ai corsi gratuiti previsti per le casalinghe bisogna essere iscritti all’assicurazione contro gli infortuni domestici presso l’INAIL.