Pensione anticipata nel 2025, cambiano tutte le condizioni: novità importanti

Cosa succederà nel 2025 per quanto riguarda le pensioni anticipate? Attenzione a tutte le novità, le condizioni potrebbero cambiare

Il mondo delle pensioni anticipate deve essere monitorato e controllato con una certa costanza in quanto estremamente dinamico e suscettibile di variazioni, talvolta anche molto impattanti, di anno in anno. I requisiti di accesso previsti oggi non sono gli stessi annunciati negli anni precedenti e potrebbero variare, in meglio o in peggio, anche nel prossimo anno.

Pensioni anticipate: cosa cambia nel 2025
Le ipotesi per le pensioni anticipate nel 2024: novità e regole (ilciriaco.it)

Peraltro vi sono misure legate alla sfera del trattamento anticipato, che sono stata introdotte o cancellate, a riprova del fatto che la platea dei lavoratori interessati alle uscite può variare con periodicità e non di poco. Ma, fatta questa premessa, che cosa potrebbe accadere nel 2025? Le ipotesi circolanti non sono del tutto positive ed è bene analizzarle con una certa attenzione.

Pensioni anticipate, cosa può succedere nel 2025: le buone e le cattive notizie

La preoccupazione dei lavoratori è legata al fatto che, con l’avvio del prossimo anno, possa essere previsto un inasprimento dei requisiti tale da rendere più difficoltosi i pensionamenti anticipati. Oppure che vengano a mutare le regole di calcolo, penalizzando in tal modo l’importo finale dell’assegno mensile. Questo nell’ottica di una riforma delle pensioni che sembra, anno dopo anno, essere sempre più orientata verso il sistema contributivo.

Pensioni anticipate: le misure in scadenza nel 2024
Nuovi sistemi di calcolo per i trattamenti pensionistici anticipati? (ilciriaco.it)

Partiamo da un presupposto: nessuna riforma delle pensioni è ad oggi stata approvata in via definitiva, pertanto si tratta solo di ipotesi e indiscrezioni circolanti in particolare per quanto riguarda il tipo di calcolo degli importi. Ricordando che le regole del sistema contributivo sono state introdotte con la riforma Dini nel 1996 e si basano sulla quantità di contributi versati piuttosto che sulle ultime retribuzioni ricevute. Con il passare nel tempo ne deriva un taglio degli importi sempre più marcato e che può raggiungere anche il 35%.

Per quanto riguarda invece le misure di pensionamento anticipato, nel 2024 ne potrebbero sparire ben tre. A cominciare dalla Quota 103 nella sua veste contributiva, ad oggi non vi sono conferme di una sua proroga. Così come l’Ape sociale e Opzione Donna, due misure in scadenza, proprio come Quota 103, il 31 dicembre 2024. Cosa farà il Governo in tal senso? Il sentore è quello che possano essere previste nuove regole di calcolo sui trattamenti pensionistici anticipati oppure la nascita di altre misure in sostituzione di quelle arrivate alla deadline.

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