L’introduzione di un nuovo Bounus Universale rappresenta un passo importante verso un sistema di welfare più equo: ecco a chi è rivolto.
Nel 2025, il governo italiano introdurrà una nuova misura di sostegno economico: la Prestazione Universale, destinata a migliorare la qualità della vita di una particolare categoria di persone.
Introdotto dal Decreto Anziani, mira a offrire un contributo stabile e inclusivo alle persone più adulte, in particolare quelle non autosufficienti, garantendo loro una vita più dignitosa e agevole. Vediamo nel dettaglio come funzionerà questa nuova misura.
Cos’è la Prestazione Universale e come funzionerà il nuovo Bonus
La Prestazione Universale è un contributo economico mensile destinato a tutti i cittadini italiani di età pari o superiore a 65 anni. Questo nuovo bonus è stato pensato per fornire un aiuto economico a una vasta platea di anziani, includendo coloro che necessitano di assistenza continuativa a causa di condizioni di non autosufficienza. La misura erogata dall’INPS partirà il 1° gennaio 2025 e durerà fino al 31 dicembre 2026. L’importo consisterà in una quota integrativa di 850 euro mensili che si va a cumulare all’indennità di accompagnamento, che nel 2024 è pari a 531,76 euro.
La procedura per richiedere il bonus sarà semplificata e gestita principalmente online, attraverso il portale dell’INPS. Gli anziani o i loro tutori legali dovranno presentare la domanda allegando i documenti necessari, come la certificazione medica che attesti lo stato di non autosufficienza, ove applicabile. Le richieste potranno essere presentate anche tramite i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o Patronati, che forniranno supporto nella compilazione e nell’invio della documentazione.
Il Decreto Anziani, che include la Prestazione Universale, rappresenta una riforma significativa nell’ambito del welfare italiano. Questa misura intende offrire un supporto concreto a quelle famiglie che, ogni giorno, affrontano le difficoltà legate alla cura di persone non autosufficienti.
L’obiettivo principale è quello di garantire a tutti gli over 65 una qualità della vita dignitosa, riducendo al contempo il rischio di esclusione sociale. Inoltre, il decreto cerca di alleggerire il carico che grava sui servizi sociali e sanitari, promuovendo soluzioni di assistenza domiciliare e favorendo l’inclusione delle famiglie nel sistema di cura.
Sebbene rappresenti un passo avanti significativo, rimangono alcune criticità da affrontare. Tra queste, la sostenibilità finanziaria a lungo termine della misura e la capacità del sistema di welfare di gestire efficacemente l’aumento delle richieste, data l’ampia platea di potenziali beneficiari.